lunedì 22 ottobre 2012

ILeF "NEL MONDO DEI NEBRODI"


Longi - Domenica 21.10.2012

Anche nei comuni dei Nebrodi la campagna elettorale per le Regionali 2012 è entrata nel vivo

Domenica 21 attobre è stata la volta dei candidati di" Italiali liberi e Forti "- lista Gaspare Sturzo hanno allestito un zabebo nella principale Piazza di Longi per incontrare i cittadini .Per i candidati di Longi e tutta la comunità che ricade nell’ Unione Comuni dei Nebrodi, comprendente i centri di: Longi, Mirto e Frazzanò.Una comunità questa, in cerca di riscatto sul piano economico, ridare opportunità ai giovani, valorizzando iniziative che vanno verso il , recupero, tutela, internazionalizzazione delle risorse delle aree montane nebroidee, il riequilibrio territoriale, la valorizzazione delle risorse umane e delle attività economiche, lo sviluppo sociale e la salvaguardia dell’identità culturale delle popolazioni locali, nonchè la conservazione dell’ambiente.La classe politica che uscira dopo il 28 ottobre, deve comunque dare risposte a questo "mondo dei Nebrodi", un eccezionale spaccato di territorio naturale dei Nebrodi, per le cui caratteristiche si rimanda il lettoreal saggio di Giuseppe Giaimi." La regione dei Nebrodi, caratterizzata da una grande varietà di ambienti naturali alla quale fa riscontro una casistica altrettanto ricca di situazioni che si esprimono attraverso multiformi aspetti vegetazionali e faunistici. Nella realtà, invece, è un lembo di terra - quasi un’ideale continuazione della catena appenninica - incastonata tra i Peloritani, le Madonie, 220.000 ettari con 170.000 abitanti, 59 comuni, quasi tutti arroccati sui monti, per cui, a notte, come suggerisce Elio Vittorini, anziché di presepi, danno l’immagine di grappoli d’uva maturi.

Nebrodi viene dal greco e risale ai primi insediamenti esplorativi a Capo Tindari. La cultura greca sviluppò rapidamente la sua influenza quasi esclusivamente sulle coste, di qua e al di là dei Nebrodi, lungo una rotta che puntava a occidente, verso il tramonto del sole concepito quasi come confine del mondo abitato. Lasciò tracce profonde e chiare, tanto che Goethe di ritorno dall’isola, poté scrivere che, per lui, finalmente, Odissea è davvero parola viva, resa significante dai colori incontaminati della solarità e del mito.
La gente dei Nebrodi, tuttavia, fece suo il toponimo, tramandandolo nei secoli con orgogliosa tenacia, indifferente a tutte le dispute etimologiche. Per alcuni il toponimo discende da Nebros; per altri, invece, da Nebrod. Nel primo caso si riferisce ai cervi che popolavano la regione. Nebros, in greco, significa infatti cerbiatto, l’animale in cui fu trasformato Atteone per aver spiato Artemide al bagno.

(Pezzi tratti da pagine web del Prof Zingales che ringraziamo )

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