domenica 21 ottobre 2012

Appuntamenti - Natale 2012 -Sagra del Suino Nero



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Natale a Longi e Sagra del Suino Nero
Longi (ME) - dal 08 dicembre 2012 al 05 gennaio 2013

Celebrazioni e ricorrenze del Santo Natale a Longi, comune in provincia di Messina, con la tradizionale Sagra del suino nero.Dalla sera del giorno 24, sino alla Befana, nei vari quartieri si da fuoco a "Zucca e Fraschi" facendo degli enormi falò, attorno ai quali vengono intonati tradizionali canti natalizi, si mangia e si beve per festeggiare l'avvento di Gesù Bambino.Durante tutte le feste natalizie nelle famiglie si gioca a tombola e si mangiano noci, nocciole, castagne e fichi secchi. Si preparano torte e "rametti" (dolci tradizionali a base di nocciole tostate), che vengono portati agli anziani, mentre ai bambini ed ai ragazzi vengono fatti regali, detti "strenne".Durante la festa di capodanno, a mezzanotte vengono sparati i "botti", e buttati dalle finestre vari oggetti "roba vecchia". L'anno nuovo viene accolto a Longi con la tradizionale Sagra del Suino Nero, che si tiene il 5 gennaio 2013.  
Approfondiamo dalle pagine  Web le  “Razze suine autoctone del meridione d’Italia”
ed il  Suino Nero Siciliano 
(scrutto da  di Luigi Liotta ) 
Notizie storiche La presenza in Sicilia del suino nero, rustico, quasi selvatico, che da sempre ha trovato pascolo e vita in mezzo ai boschi, a giudicare dai resti fossili e dai riferimenti di scrittori dell’antichità, è accertata nel periodo greco e cartaginese (VII-VI secolo a.C.). Questo tipo di allevamento tradizionale, con la sua connotazione di primitività, lo troviamo per tutto il Medio Evo e, tranne qualche fluttuazione negativa durante la dominazione araba per i noti motivi religiosi, ai nostri giorni con presenze sparse in tutta la Sicilia e specialmente sui monti Nebrodi. In Sicilia sono state annotate e descritte dal Chicoli (1870) numerose razze-popolazioni suine e tutte derivanti dalla napoletana e con “pelame nero d’ordinario”: Razza di S. Agata di Militello diffusa in tutta la provincia di Messina e nella costa di Catania e Siracusa; Razza di Castelbuono originaria dall’incrocio con quella del capo di Buonasperanza; Razza Trapanese, sparsa in tutta la provincia di Trapani, Agrigento e Caltanissetta e più rustica delle precedenti; Razza Patornese, diffusa nel versante nord dell’Etna molto vicina al Sus scrofa L.; Razza Cesarotana diffusa nel territorio del comune di Cesarò (ME) e la Razza di Troina (EN). Oggi parecchie di queste razze sono scomparse, altre si sono modificate andando a costituire una sola razza popolazione suina con caratteristiche ben definite, il suino Nero Siciliano, alla cui formazione non sarebbero estranei anche soggetti della “Napoletana”.
Area di allevamento Il suino Nero Siciliano è presente soprattutto nella Sicilia orientale, in provincia di Messina, sui monti Nebrodi, tanto da essere indicato generalmente come suino nero dei Nebrodi, rappresentandone, fra l’altro, l’ecotipo più importante per omogeneità e consistenza.
Consistenza Nel territorio del Parco dei Nebrodi ritroviamo una significativa consistenza di suini Nero Siciliano, distribuiti in 111 allevamenti (di cui 11 iscritti al Registro Anagrafico), con 1.384 soggetti di cui 644 scrofe (delle quali 179 iscritte al Registro Anagrafico).
Caratteri morfologici Il suino Nero Siciliano presenta la cute di colore nero ardesia, su cui si impiantano robuste setole nere che sul tratto cervicale, garrese, dorso, lombi raggiungono la lunghezza di 10 cm circa, assumendo la forma di una criniera, tanto da richiamare l’aspetto del cinghiale. Lo spessore della cute, negli adulti, può raggiungere i due centimetri, quasi a formare una corazza all’altezza delle scapole. I maschi raggiungono un’altezza al garrese di 60-65 cm. La testa è allungata con profilo fronto-nasale tendenzialmente diritto, a volte con segni di celoidismo; grugno appuntito e robusto; orecchie mediamente sviluppate dirette in avanti e in basso, spesso pendule. Presenza, non sempre, di tettole alla mandibola; collo di medio sviluppo, tronco non eccessivamente lungo, depresso ai lati, addome leggermente avvallato, linea dorso-lombare convessa, groppa inclinata, arti lunghi e robusti, unghielli forti da gran camminatore, coda a spirale. A volte s’incontrano pure soggetti con faccia parzialmente o totalmente bianca (suino facciolo) e più raramente con fascia bianca che circonda il tronco all’altezza delle spalle comprendendo gli arti. Nel maschio testicoli ben prominenti, nella femmina 10 – 12 mammelle con buoni capezzoli.
sistema di allevamento Il sistema di allevamento del suino Nero Siciliano è prevalentemente plein air, alimentato con orzo e favino, in alcuni casi germinati, o con mangime schiacciato o pellettato del commercio razionato in ragione del 3% del peso vivo; soltanto un limitato numero di soggetti viene tenuto ancora allo stato brado, alimentandosi della vegetazione spontanea del sottobosco (ghiande, tuberi, castagne, nocciole, ecc.) molto variabile in relazione al periodo dell'anno. Il ciclo accrescimento-ingrasso inizia con suini appena svezzati (circa 60 giorni) con un peso vivo medio di circa 15kg e si prolunga per circa 4/5 mesi per ottenere soggetti da destinare al consumo diretto (da macelleria) con un peso di circa 60/70kg. Soltanto per i soggetti da destinare alla trasformazione l’allevamento si protrae per altri 3/4 mesi per ottenere soggetti dal peso di circa 120 kg.
Performance riproduttive Per quanto riguarda le performance riproduttive, l’età media al primo concepimento della scrofa Nero Siciliano è di 8/9 mesi, naturalmente tale età risulta notevolmente inferiore negli animali tenuti allo stato brado, dove l’età al primo salto corrisponde al 1° calore, quindi a circa 6 mesi. Nell’allevamento in plein air si fa in modo che le scrofette raggiungano un adeguato sviluppo morfologico prima di essere avviate al primo salto, contrariamente a quanto avviene negli animali che vivono allo stato brado dove i primi parti si hanno all’età di circa 8 mesi, con due/tre suinetti svezzati per parto, a motivo anche della ridotta attitudine materna delle scrofe.
Performance produttive Le performance produttive sono, anch’esse, strettamente correlate al sistema di allevamento, e quindi alla diversa disponibilità alimentare. I soggetti allevati in plein air forniscono i migliori incrementi ponderali medi giornalieri (350/450 g/capo/d) rispetto a quelli tenuti allo stato brado (65/150g/capo/d), migliori rese di macellazione ed il più elevato spessore del lardo dorsale, mentre la percentuale stimata di carne magra risulta più elevata nei soggetti tenuti allo stato brado. La composizione in tagli della mezzena mette in luce una maggior incidenza di quelli carnosi e ossei nei soggetti tenuti allo stato brado, mentre quelli allevati in plein air evidenziano la maggiore incidenza di tagli adiposi.

A chi rivolgersi
Sig. Giuseppe Borrello: Presidente Consorzio del suino Nero dei Nebrodi
Azienda Agricola Borrello
C/da Forte – Sinagra (ME)
0941 594436 – 0941 594844
R.A.R.E.: dott. Luigi Liotta, Facoltà di Medicina Veterinaria di Messina - Dip. Morfologia, Biochimica, Fisiologia e Produzioni Animali, Polo Universitario Annunziata, 98168 - Messina
Tel 090 3503544 - Fax 090 3503973 - e-mail: luigi.liotta@unime.it

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