giovedì 18 ottobre 2012

Centro Studi “Castrum Longum”

Fonte http://longiblog.myblog.it/ 
Il Centro Studi “Castrum Longum” punto di riferimento culturale.
LONGI (ME)
Nell'ambito delle attività   il Centro Studi “Castrum Longum”, il  Consiglio d’Amministrazione ha deciso di dotarsi di un mezzo di informazione online intendendo diventare, tra l’altro, una finestra aperta ai cittadini, soprattutto a quelli che sono lontani dal proprio paese di origine. Conseguentemente, assieme alle usuali notizie e note di attualità, sano pubblicati nel blog le iniziative, le manifestazioni ed i progetti che verranno attuati. “Longiblog” si trasforma, quindi, in “portavoce” del Centro Studi “Castrum Longum”. Sono graditi articoli, foto del territorio longese e note, che saranno pubblicati a discrezione del Presidente del C.d. A, il quale continuerà a curare l’elaborazione dei pezzi e delle notizie, nonché la virtuale “rassegna stampa” degli articoli ritenuti degni di segnalazione; non saranno pubblicate note polemiche e di contenuto politico localistico essendo il Centro Studi un’associazione culturale apolitica ed apartitica
 


Tratto da  LONGIBLOG del Centro Studi "Castrum Longum" 
riportiamo un intevento 
di Renato Sardo - sul voto regioaale, in Sicilia,del 28 ottobre 2012
Il voto a persone di sicura moralità, che hanno dato prova concreta di lottare efficacemente per la legalità e contro la criminalità, condizione essenziale per il cambiamento radicale. La partecipazione al voto e la scelta di ognuno di noi può cambiare radicalmente la politica siciliana e la stessa nostra vita. La legalità prima di tutto e l'eliminazione di tanti privilegi. Cambiare si può e dipende da noi. Scegliere non è facile, ma fare di tutta l'erba un fascio, astenersi dal voto ritengo sia atteggiamento da irresponsabili. Ciascuno ha l'obbligo morale, prima che politico, di dare un taglio definitivo al malgoverno, all'illegalità ed alla corruzione diffusa, ai privilegi ed alle spese ingenti che non producono benessere alcuno per i cittadini. E chi non partecipa a questo momento di democrazia con il voto, si astiene da un dovere che potrebbe avere riflessi negativi non solo per lui, ma per la sua famiglia e per il futuro della Sicilia. Si voti secondo le proprie convinzioni, ma si eserciti un diritto di partecipazione democratica per il futuro assetto della politica siciliana. Va comunque scongiurata la continuazione di una situazione che vede la Sicilia in testa alle altre Regioni per le spese ed i costi dell'Assemblea Regionale che, in numeri, ha significato avere l'esborso più alto, quasi 170 milioni di euro l'anno. Chi ha portato l'Italia sull'orlo del fallimento e ci ha ridicolizzato nel mondo intero? 
Nessuno è senza peccati, ma i peccati non sono tutti uguali. In Sicilia, i partiti alle elezioni regionali del 2008 erano quattro, adesso sono nove: il passaggio da uno all'altro coinvolge alcune decine di deputati (del resto anche qui, a Carini, i cambi di casacca, ed anche di formazione politica, sono all'ordine del giorno!). I deputati regionali siciliani godono di una legge che li equipara ai senatori della Repubblica (oltre 20 mila euro al mese) e continueranno ad essere in novanta non essendo stati in grado di ridurre il numero per motivi abbastanza ..comprensibili, ma non condivisibili. I dirigenti regionali ed i cosiddetti consulenti, esorbitanti come numero, vengono retribuiti in modo eccessivo, nonostante spesso siano inadeguati al loro ruolo, o non ne esercitino le funzioni, e innumerevoli sono gli sprechi anche per le società partecipate. Clientele, assistenzialismo, spesso non dovuto, e privilegi odiosi e costosi costituiscono una piaga purulenta. Si vive male, sempre peggio e perdita di posti di lavoro, disoccupazione, specie giovanile, livelli di povertà sono tra i più alti del Paese. Il canale politico, e quindi dei partiti è ineludibile, anche se di partiti democratici ormai ne è rimasto solo qualcuno perché negli altri regna la monarchia assoluta. Basti pensare al PDL (Berlusconi), all'IDV (Di Pietro) e a Grillo, contestato quest'ultimo da alcuni degli stessi consiglieri comunali eletti nelle sue liste alle ultime elezioni comunali. Votare -o non votare- solo per protesta ci riporta indietro e precisamente ai primi tempi della Lega Nord. Pensare che si possa correggere la rotta con la sola protesta senza progetto alcuno, è una speranza vana. Le adesioni a questa ipotesi illusoria vengono da persone purtroppo non correttamente informate o da chi approfitta dell'onda per garantirsi piccoli privilegi. E comunque non ci sono i numeri per un cambiamento reale, essenziale ed improrogabile. In Sicilia soffriamo di assenza di programmazione e movimento su grandi temi come lo sviluppo, il lavoro, la protezione sociale, trasparenza ed efficienza degli enti pubblici: c'è troppo spesso assenza di strategia e proposta, occasionale e frammentata, che non è sostenuta da iniziative serie e continuative, non produce risultati positivi e condivisi. Se poi diamo uno sguardo più ampio ed allarghiamo l'orizzonte, notiamo che la corruzione ed il malaffare, che dilagano in tutto il Paese, hanno coinvolto recentemente anche due grandi Regioni ai massimi livelli: quella del Lazio, dove l'ex capogruppo del Pdl è accusato di aver fatto parte di un sistema in cui stato possibile far sparire qualche milione, e che hanno portato alle inevitabili e dovute dimissioni della Presidente Polverini, e quella della Lombardia, che si arricchisce ogni giorno di nuovi episodi, e che coinvolge il Presidente Formigoni. Ed è di poco tempo fa lo scandalo e le truffe che hanno coinvolto la Lega Nord. La verità è sotto gli occhi di tutti: il malaffare e le ruberie si allargano a macchia d'olio, si diffondono come la peste e non vengono efficacemente contrastate. "La crisi di oggi - non solo italiana, ma mondiale - è una crisi soprattutto morale. è il nostro modo di vivere (per "nostro" intendendo quello di tutti noi, non solo della "casta") che va ripensato: noi ci spingiamo un poco più in la e diciamo che meglio ancora sarebbe uno Stato con leggi approvate ed applicate da persone oneste". è stato scritto ed è condivisibile. In Sicilia il vero freno, la vera piaga è quella che condiziona le scelte di quasi tutte le istituzioni democratiche e si concretizza in connivenze compiacenti, per adesione o viltà, con la criminalità organizzata o "mafia". Non mi piace chiamare eroi, anche se lo sono, coloro che per combatterla hanno perso la vita. Forse sono eroi perché costituiscono eccezione e non dovrebbe essere così. Se gli strati della società civile ascoltassero la propria coscienza e non subissero ricatti o intimidazioni, iniziare dal comportamento di ciascuno, la lotta alla mafia sarebbe stata già vincente. Ecco perché credo che la scelta del candidato a Presidente della Regione non possa prescindere da questa pregiudiziale. Vanno scelte persone di sicura moralità che hanno dato prova concreta di lottare efficacemente per la legalità, togliendo quel brodo di coltura che inquina la società , ne condiziona la concorrenza, ne limita lo , con tutte le altre conseguenze negative derivanti una situazione abnorme e non più tollerabile. Il cambiamento è a portata di mano: dipende solo dalle nostre scelte.

Renato Sardo

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