Fonte http://longiblog.myblog.it/
Il Centro Studi “Castrum Longum” punto di riferimento culturale.
LONGI (ME)
Nell'ambito delle attività il Centro Studi “Castrum Longum”, il Consiglio d’Amministrazione ha deciso di dotarsi di un mezzo di informazione online intendendo diventare, tra l’altro, una finestra aperta ai cittadini, soprattutto a quelli che sono lontani dal proprio paese di origine. Conseguentemente, assieme alle usuali notizie e note di attualità, sano pubblicati nel blog le iniziative, le manifestazioni ed i progetti che verranno attuati. “Longiblog” si trasforma, quindi, in “portavoce” del Centro Studi “Castrum Longum”. Sono graditi articoli, foto del territorio longese e note, che saranno pubblicati a discrezione del Presidente del C.d. A, il quale continuerà a curare l’elaborazione dei pezzi e delle notizie, nonché la virtuale “rassegna stampa” degli articoli ritenuti degni di segnalazione; non saranno pubblicate note polemiche e di contenuto politico localistico essendo il Centro Studi un’associazione culturale apolitica ed apartitica
Il Centro Studi “Castrum Longum” punto di riferimento culturale.
LONGI (ME)
Nell'ambito delle attività il Centro Studi “Castrum Longum”, il Consiglio d’Amministrazione ha deciso di dotarsi di un mezzo di informazione online intendendo diventare, tra l’altro, una finestra aperta ai cittadini, soprattutto a quelli che sono lontani dal proprio paese di origine. Conseguentemente, assieme alle usuali notizie e note di attualità, sano pubblicati nel blog le iniziative, le manifestazioni ed i progetti che verranno attuati. “Longiblog” si trasforma, quindi, in “portavoce” del Centro Studi “Castrum Longum”. Sono graditi articoli, foto del territorio longese e note, che saranno pubblicati a discrezione del Presidente del C.d. A, il quale continuerà a curare l’elaborazione dei pezzi e delle notizie, nonché la virtuale “rassegna stampa” degli articoli ritenuti degni di segnalazione; non saranno pubblicate note polemiche e di contenuto politico localistico essendo il Centro Studi un’associazione culturale apolitica ed apartitica
Tratto da LONGIBLOG
del Centro Studi "Castrum Longum"
riportiamo un intevento
di Renato Sardo - sul voto regioaale, in Sicilia,del 28 ottobre 2012
di Renato Sardo - sul voto regioaale, in Sicilia,del 28 ottobre 2012
Il voto a persone di sicura
moralità, che hanno dato prova concreta di lottare efficacemente per la
legalità e contro la criminalità, condizione essenziale per il
cambiamento radicale. La partecipazione al voto e la scelta di ognuno di
noi può cambiare radicalmente la politica siciliana e la stessa nostra
vita. La legalità prima di tutto e l'eliminazione di tanti privilegi.
Cambiare si può e dipende da noi. Scegliere non è facile, ma fare di
tutta l'erba un fascio, astenersi dal voto ritengo sia atteggiamento da
irresponsabili. Ciascuno ha l'obbligo morale, prima che politico, di
dare un taglio definitivo al malgoverno, all'illegalità ed alla
corruzione diffusa, ai privilegi ed alle spese ingenti che non producono
benessere alcuno per i cittadini. E chi non partecipa a questo momento
di democrazia con il voto, si astiene da un dovere che potrebbe avere
riflessi negativi non solo per lui, ma per la sua famiglia e per il
futuro della Sicilia. Si voti secondo le proprie convinzioni, ma si
eserciti un diritto di partecipazione democratica per il futuro assetto
della politica siciliana. Va comunque scongiurata la continuazione di
una situazione che vede la Sicilia in testa alle altre Regioni per le
spese ed i costi dell'Assemblea Regionale che, in numeri, ha significato
avere l'esborso più alto, quasi 170 milioni di euro l'anno. Chi ha
portato l'Italia sull'orlo del fallimento e ci ha ridicolizzato nel
mondo intero?
Nessuno è senza peccati, ma i peccati non sono tutti
uguali. In Sicilia, i partiti alle elezioni regionali del 2008 erano
quattro, adesso sono nove: il passaggio da uno all'altro coinvolge
alcune decine di deputati (del resto anche qui, a Carini, i cambi di
casacca, ed anche di formazione politica, sono all'ordine del giorno!). I
deputati regionali siciliani godono di una legge che li equipara ai
senatori della Repubblica (oltre 20 mila euro al mese) e continueranno
ad essere in novanta non essendo stati in grado di ridurre il numero per
motivi abbastanza ..comprensibili, ma non condivisibili. I dirigenti
regionali ed i cosiddetti consulenti, esorbitanti come numero, vengono
retribuiti in modo eccessivo, nonostante spesso siano inadeguati al loro
ruolo, o non ne esercitino le funzioni, e innumerevoli sono gli sprechi
anche per le società partecipate. Clientele, assistenzialismo, spesso
non dovuto, e privilegi odiosi e costosi costituiscono una piaga
purulenta. Si vive male, sempre peggio e perdita di posti di lavoro,
disoccupazione, specie giovanile, livelli di povertà sono tra i più alti
del Paese. Il canale politico, e quindi dei partiti è ineludibile,
anche se di partiti democratici ormai ne è rimasto solo qualcuno perché
negli altri regna la monarchia assoluta. Basti pensare al PDL
(Berlusconi), all'IDV (Di Pietro) e a Grillo, contestato quest'ultimo da
alcuni degli stessi consiglieri comunali eletti nelle sue liste alle
ultime elezioni comunali. Votare -o non votare- solo per protesta ci
riporta indietro e precisamente ai primi tempi della Lega Nord. Pensare
che si possa correggere la rotta con la sola protesta senza progetto
alcuno, è una speranza vana. Le adesioni a questa ipotesi illusoria
vengono da persone purtroppo non correttamente informate o da chi
approfitta dell'onda per garantirsi piccoli privilegi. E comunque non ci
sono i numeri per un cambiamento reale, essenziale ed improrogabile. In
Sicilia soffriamo di assenza di programmazione e movimento su grandi
temi come lo sviluppo, il lavoro, la protezione sociale, trasparenza ed
efficienza degli enti pubblici: c'è troppo spesso assenza di strategia e
proposta, occasionale e frammentata, che non è sostenuta da iniziative
serie e continuative, non produce risultati positivi e condivisi. Se poi
diamo uno sguardo più ampio ed allarghiamo l'orizzonte, notiamo che la
corruzione ed il malaffare, che dilagano in tutto il Paese, hanno
coinvolto recentemente anche due grandi Regioni ai massimi livelli:
quella del Lazio, dove l'ex capogruppo del Pdl è accusato di aver fatto
parte di un sistema in cui stato possibile far sparire qualche milione, e
che hanno portato alle inevitabili e dovute dimissioni della Presidente
Polverini, e quella della Lombardia, che si arricchisce ogni giorno di
nuovi episodi, e che coinvolge il Presidente Formigoni. Ed è di poco
tempo fa lo scandalo e le truffe che hanno coinvolto la Lega Nord. La
verità è sotto gli occhi di tutti: il malaffare e le ruberie si
allargano a macchia d'olio, si diffondono come la peste e non vengono
efficacemente contrastate. "La crisi di oggi - non solo italiana, ma
mondiale - è una crisi soprattutto morale. è il nostro modo di vivere
(per "nostro" intendendo quello di tutti noi, non solo della "casta")
che va ripensato: noi ci spingiamo un poco più in la e diciamo che
meglio ancora sarebbe uno Stato con leggi approvate ed applicate da
persone oneste". è stato scritto ed è condivisibile. In Sicilia il vero
freno, la vera piaga è quella che condiziona le scelte di quasi tutte le
istituzioni democratiche e si concretizza in connivenze compiacenti,
per adesione o viltà, con la criminalità organizzata o "mafia". Non mi
piace chiamare eroi, anche se lo sono, coloro che per combatterla hanno
perso la vita. Forse sono eroi perché costituiscono eccezione e non
dovrebbe essere così. Se gli strati della società civile ascoltassero la
propria coscienza e non subissero ricatti o intimidazioni, iniziare dal
comportamento di ciascuno, la lotta alla mafia sarebbe stata già
vincente. Ecco perché credo che la scelta del candidato a Presidente
della Regione non possa prescindere da questa pregiudiziale. Vanno
scelte persone di sicura moralità che hanno dato prova concreta di
lottare efficacemente per la legalità, togliendo quel brodo di coltura
che inquina la società , ne condiziona la concorrenza, ne limita lo ,
con tutte le altre conseguenze negative derivanti una situazione abnorme
e non più tollerabile. Il cambiamento è a portata di mano: dipende solo
dalle nostre scelte.
Renato Sardo
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