Il Centro Studi “Castrum Longum” punto di riferimento culturale.
LONGI (ME)
Nell'ambito delle attività il Centro Studi “Castrum Longum”, il Consiglio d’Amministrazione ha deciso di dotarsi di un mezzo di informazione online intendendo diventare, tra l’altro, una finestra aperta ai cittadini, soprattutto a quelli che sono lontani dal proprio paese di origine. Conseguentemente, assieme alle usuali notizie e note di attualità, sano pubblicati nel blog le iniziative, le manifestazioni ed i progetti che verranno attuati. “Longiblog” si trasforma, quindi, in “portavoce” del Centro Studi “Castrum Longum”. Sono graditi articoli, foto del territorio longese e note, che saranno pubblicati a discrezione del Presidente del C.d. A, il quale continuerà a curare l’elaborazione dei pezzi e delle notizie, nonché la virtuale “rassegna stampa” degli articoli ritenuti degni di segnalazione; non saranno pubblicate note polemiche e di contenuto politico localistico essendo il Centro Studi un’associazione culturale apolitica ed apartitica
Tratto da  LONGIBLOG
   del Centro Studi "Castrum Longum" 
riportiamo un intevento  
di Renato Sardo - sul voto regioaale, in Sicilia,del 28 ottobre 2012
di Renato Sardo - sul voto regioaale, in Sicilia,del 28 ottobre 2012
Il voto a persone di sicura 
moralità, che hanno dato prova concreta di lottare efficacemente per la 
legalità e contro la criminalità, condizione essenziale per il 
cambiamento radicale. La partecipazione al voto e la scelta di ognuno di
 noi può cambiare radicalmente la politica siciliana e la stessa nostra 
vita. La legalità prima di tutto e l'eliminazione di tanti privilegi. 
Cambiare si può e dipende da noi. Scegliere non è facile, ma fare di 
tutta l'erba un fascio, astenersi dal voto ritengo sia atteggiamento da 
irresponsabili. Ciascuno ha l'obbligo morale, prima che politico, di 
dare un taglio definitivo al malgoverno, all'illegalità ed alla 
corruzione diffusa, ai privilegi ed alle spese ingenti che non producono
 benessere alcuno per i cittadini. E chi non partecipa a questo momento 
di democrazia con il voto, si astiene da un dovere che potrebbe avere 
riflessi negativi non solo per lui, ma per la sua famiglia e per il 
futuro della Sicilia. Si voti secondo le proprie convinzioni, ma si 
eserciti un diritto di partecipazione democratica per il futuro assetto 
della politica siciliana. Va comunque scongiurata la continuazione di 
una situazione che vede la Sicilia in testa alle altre Regioni per le 
spese ed i costi dell'Assemblea Regionale che, in numeri, ha significato
 avere l'esborso più alto, quasi 170 milioni di euro l'anno. Chi ha 
portato l'Italia sull'orlo del fallimento e ci ha ridicolizzato nel 
mondo intero? 
Nessuno è senza peccati, ma i peccati non sono tutti 
uguali. In Sicilia, i partiti alle elezioni regionali del 2008 erano 
quattro, adesso sono nove: il passaggio da uno all'altro coinvolge 
alcune decine di deputati (del resto anche qui, a Carini, i cambi di 
casacca, ed anche di formazione politica, sono all'ordine del giorno!). I
 deputati regionali siciliani godono di una legge che li equipara ai 
senatori della Repubblica (oltre 20 mila euro al mese) e continueranno 
ad essere in novanta non essendo stati in grado di ridurre il numero per
 motivi abbastanza ..comprensibili, ma non condivisibili. I dirigenti 
regionali ed i cosiddetti consulenti, esorbitanti come numero, vengono 
retribuiti in modo eccessivo, nonostante spesso siano inadeguati al loro
 ruolo, o non ne esercitino le funzioni, e innumerevoli sono gli sprechi
 anche per le società partecipate. Clientele, assistenzialismo, spesso 
non dovuto, e privilegi odiosi e costosi costituiscono una piaga 
purulenta. Si vive male, sempre peggio e perdita di posti di lavoro, 
disoccupazione, specie giovanile, livelli di povertà sono tra i più alti
 del Paese. Il canale politico, e quindi dei partiti è ineludibile, 
anche se di partiti democratici ormai ne è rimasto solo qualcuno perché 
negli altri regna la monarchia assoluta. Basti pensare al PDL 
(Berlusconi), all'IDV (Di Pietro) e a Grillo, contestato quest'ultimo da
 alcuni degli stessi consiglieri comunali eletti nelle sue liste alle 
ultime elezioni comunali. Votare -o non votare- solo per protesta ci 
riporta indietro e precisamente ai primi tempi della Lega Nord. Pensare 
che si possa correggere la rotta con la sola protesta senza progetto 
alcuno, è una speranza vana. Le adesioni a questa ipotesi illusoria 
vengono da persone purtroppo non correttamente informate o da chi 
approfitta dell'onda per garantirsi piccoli privilegi. E comunque non ci
 sono i numeri per un cambiamento reale, essenziale ed improrogabile. In
 Sicilia soffriamo di assenza di programmazione e movimento su grandi 
temi come lo sviluppo, il lavoro, la protezione sociale, trasparenza ed 
efficienza degli enti pubblici: c'è troppo spesso assenza di strategia e
 proposta, occasionale e frammentata, che non è sostenuta da iniziative 
serie e continuative, non produce risultati positivi e condivisi. Se poi
 diamo uno sguardo più ampio ed allarghiamo l'orizzonte, notiamo che la 
corruzione ed il malaffare, che dilagano in tutto il Paese, hanno 
coinvolto recentemente anche due grandi Regioni ai massimi livelli: 
quella del Lazio, dove l'ex capogruppo del Pdl è accusato di aver fatto 
parte di un sistema in cui stato possibile far sparire qualche milione, e
 che hanno portato alle inevitabili e dovute dimissioni della Presidente
 Polverini, e quella della Lombardia, che si arricchisce ogni giorno di 
nuovi episodi, e che coinvolge il Presidente Formigoni. Ed è di poco 
tempo fa lo scandalo e le truffe che hanno coinvolto la Lega Nord. La 
verità è sotto gli occhi di tutti: il malaffare e le ruberie si 
allargano a macchia d'olio, si diffondono come la peste e non vengono 
efficacemente contrastate. "La crisi di oggi - non solo italiana, ma 
mondiale - è una crisi soprattutto morale. è il nostro modo di vivere 
(per "nostro" intendendo quello di tutti noi, non solo della "casta") 
che va ripensato: noi ci spingiamo un poco più in la e diciamo che 
meglio ancora sarebbe uno Stato con leggi approvate ed applicate da 
persone oneste". è stato scritto ed è condivisibile. In Sicilia il vero 
freno, la vera piaga è quella che condiziona le scelte di quasi tutte le
 istituzioni democratiche e si concretizza in connivenze compiacenti, 
per adesione o viltà, con la criminalità organizzata o "mafia". Non mi 
piace chiamare eroi, anche se lo sono, coloro che per combatterla hanno 
perso la vita. Forse sono eroi perché costituiscono eccezione e non 
dovrebbe essere così. Se gli strati della società civile ascoltassero la
 propria coscienza e non subissero ricatti o intimidazioni, iniziare dal
 comportamento di ciascuno, la lotta alla mafia sarebbe stata già 
vincente. Ecco perché credo che la scelta del candidato a Presidente 
della Regione non possa prescindere da questa pregiudiziale. Vanno 
scelte persone di sicura moralità che hanno dato prova concreta di 
lottare efficacemente per la legalità, togliendo quel brodo di coltura 
che inquina la società , ne condiziona la concorrenza, ne limita lo , 
con tutte le altre conseguenze negative derivanti una situazione abnorme
 e non più tollerabile. Il cambiamento è a portata di mano: dipende solo
 dalle nostre scelte. 
Renato Sardo
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